venerdì 14 giugno 2013

Aforismi Enrico Brignano

Enrico Brignano

Enrico Brignano è un attore, comico, regista, regista teatrale e conduttore televisivo italiano.
Data di nascita: 18 maggio 1966, Roma
Libri Enrico Brignano
Film Enrico Brignano

  • "Ti piacciono le mie labbra?" - "Non lo so, non le ho mai assaggiate"
  • Oggi la gente di uno stesso condominio non si conosce e, se si incontra in ascensore, non si parla. Poi su Facebook pubblica tutte le sue foto e racconta di tutto a tutto il mondo.
  • A casa di mia mamma ogni cosa che sta ferma c'ha il centrino. Mia nonna gli è venuta una paresi: le hanno messo il centrino.
  • Mia madre c'aveva una specialità per cuocere la trota: faceva la vivace trota al cartoccio, perché, per non sporcare tanto il forno, la trota al cartoccio la infilava in forno e la levava subito, per cui la trota era veramente vivace. "Ah ma', 'sta trota è un po' vivace!". E infatti aprivo il cartoccio e trovavo la trota che diceva: "Chiudi, che voglio morire da sola, chiudi!". "Mamma, 'sta trota è un po' vivace!". "Bene, significa che è fresca". "Ho capito, però se sta a magna' le patate!".
  • Ma perché in italiano si dice "ci scappa il morto"? Non ha senso, il morto non può scappare! Al massimo scappa il ferito grave.
  • Il computer è straordinario, perché non ci serve solo a memorizzare: ci serve anche a scrivere cose. C'e' un programma per scrivere facile fatto apposta che si chiama Word, che è proprio un gioco da ragazzini, da children. Lo dice anche la canzone "We are the word, we are the children".
  • Mi sento come un verme senza mela.
  • Se ti arriva una bolletta, pagala subito. Non lasciarla mai sulla scrivania con le altre, perché di notte si riproducono!
  • In casa di mia mamma ogni cosa c'ha il centrino. Il letto, il comò, la televisione c'hanno il centrino. Il telecomando ce l'ha, ce ne ha dieci: dove lo metti, lo metti bene.
  • A scuola era sempre la solita storia: loro mi interrogavano, e io prendevo tre. Loro mi interrogavano nuovamente, e prendevo tre. A volte ero così bravo che prendevo tre senza essere interrogato. Però sdrammatizzavo. Perché, sembra poco, ma io col tre sto. Perché la professoressa, essendo di mano, può sballare da un momento all'altro. E poi si sa che con il tre e con il quattro si sta. Perché il quattro porta sette.
    • A scuola ho sempre sdrammatizzato. Tanto è vero che all'esame di maturazione, quando la commissione m'ha chiesto: "Ehi tu! Quand'è che un organismo si può definire unicellulare?" io subito: "Quando c'ha un telefonino solo!".


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