lunedì 4 marzo 2013

Aforismi Vittorio Bachelet

Vittorio Bachelet

Vittorio Bachelet è stato un giurista e politico italiano, dirigente dell'Azione Cattolica ed esponente democristiano; fu assassinato dalle Brigate Rosse.

Data di nascita: 20 febbraio 1926, Roma

Data di morte: 12 febbraio 1980, Roma

Letteratura Vittorio Bachelet

  • Fai bene quello che sei chiamato a fare.
  • L’impegno politico non è altro che una dimensione del più generale e essenziale impegno a servizio dell’uomo.
  • Nonostante tutte le difficoltà c'è la possibilità di un futuro migliore per la vita del nostro Paese e per la vita delle nostre Istituzioni.
  • E' necessario formare i giovani alla responsabilità, alla saggezza, al coraggio e, naturalmente alla giustizia. In particolare dovrà coltivarsi nei giovani la virtù della prudenza.
  • E' necessario saper vedere i segni dei tempi e saperli giudicare alla luce della fede.
  • L’atteggiamento del cristiano di fronte alla vicenda della storia umana deve essere insieme di ascolto e di annuncio, di accoglienza e di superamento.
  • L’ottimismo con cui possiamo guardare alla vicenda umana è l’ottimismo della redenzione, cioè della croce e della resurrezione.
  • È la prudenza che aiuta a evitare di confondere l’essenziale e il rinunciabile, il desiderabile e il possibile, che aiuta a valutare i dati di fatto in cui l’azione deve svolgersi, e consente il realismo più efficace nella coerenza dei valori ideali. La fortezza, contro le tentazioni tipiche della vita e della comunità politica e in connessione con la responsabilità delle scelte, della costanza e della pazienza che sono richieste a chi in tale comunità voglia vivere non da turista ma da costruttore.
  • Si dovrà coltivare l’umiltà che implica vero spirito di servizio e sola può evitare il pericolo di trasferire l’attiva generosità di impegno del singolo in una sorta di identificazione della propria persona e della propria affermazione con il bene comune.
  • [La politica è] Corresponsabile costruzione della città, in cui ognuno deve portare il contributo delle sue capacità in vista della costruzione di quel bene comune che rappresenta il fine relativamente ultimo della politica.
    • Vi è un modo diffuso di fare politica che non si limita alla partecipazione nei partiti e nelle istituzioni, ma che riguarda ad esempio il competente esercizio di un mestiere e di una professione, che rappresenta in sé un alto valore politico.
    • Noi dobbiamo essere, in questa società inquieta e incerta, una forza di speranza e perciò una forza positiva capace di costruire nel presente per l’avvenire.
    • Di fronte a questo mondo che cambia, di fronte alla crisi di valori, nel cambiamento del quadro sociale e culturale, forse con una intuizione anticipatrice, o comunque con una nuova consapevolezza l’Azione cattolica si chiese su cosa puntare. Valeva la pena correre dietro a singoli problemi, importanti, ma consequenziali, o puntare invece alle radici? Nel momento in cui l’aratro della storia scavava a fondo rivoltando profondamente le zolle della realtà sociale italiana che cosa era importante? Era importante gettare seme buono, seme valido. La scelta religiosa – buona o cattiva che sia l’espressione - è questo: riscoprire la centralità dell’annuncio di Cristo, l’annuncio della fede da cui tutto il resto prende significato.
    • San Benedetto in un momento di trapasso culturale trovò nella centralità della liturgia, della preghiera, della cultura il seme per cambiare il mondo, o – per meglio dire – per conservare quello che c’era di valido dell’antica civiltà e innestarlo come seme di speranza nella nuova. Questa è la scelta religiosa.

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