giovedì 14 marzo 2013

Aforismi Marco Bellocchio

Marco Bellocchio

Marco Bellocchio è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
Data di nascita: 9 novembre 1939, Bobbio
Studi: Centro Sperimentale di Cinematografia
Libri Marco Bellocchio
Film Marco Bellocchio

  • Tutti i miei film mi riguardano. Vengono sempre dopo ciò che è stato vissuto. È il primato della vita con le sue passioni e i suoi fallimenti.
  • Ero bambino alla fine degli anni Quaranta, anni in cui l'educazione cattolica era fondata sul terrore: della minaccia comunista e della morte. Non ricordo momenti di esaltazione del credente, ma solo una richiesta di martirio. Il messaggio che arrivava a noi bambini era questo: il comunismo avrebbe scristianizzato il mondo e l'unica salvezza sarebbe stata trasformarsi in martiri.
  • "Vincere" sarà un film politico con una continua contaminazione della finzione con il repertorio. Il Mussolini del mio film ricorda l'Alessandro de "I pugni in tasca", che si realizza uccidendo madre e fratello.
  • Anche chi, come me, si è formato con apparati tecnici molto pesanti, capisce che deve imparare a lavorare con mezzi più agili per arrivare a miniaturizzare lo sguardo. L'innovazione tecnologica ha cambiato l'approccio alla realtà, ci ha regalato uno sguardo fulmineo. Non possiamo non tenerne conto.
  • Fare cinema è qualcosa che riguarda un processo mentale e visivo, è un problema di originalità, di idee, di linguaggio e costruzione delle immagini che sono sempre al primissimo posto.
  • La tecnologia da sola non dà cinema, al massimo genera pura fotografia dell'esistente.
  • Nella vita sociale e politica non c'è niente di nuovo e non avendo più idee, il vuoto trova ospitalità naturale nei principi della carità, dell'assistenza e del soccorso.
  • Il ritorno al potere clericale è il ritorno dei morti che comandano.
  • Non vedo annunci di primavera nel cinema italiano. Di fronte a noi solo un lungo inverno.

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