mercoledì 20 marzo 2013

Aforismi Guido Bertolaso

Guido Bertolaso

Guido Bertolaso è un funzionario e medico italiano.
Data di nascita: 20 marzo 1950, Roma
Libri Guido Bertolaso

  • Sono assolutamente bipartisan. Non è questione di destra e sinistra; il mio compito è servire il Paese, e in particolare i suoi cittadini che soffrono e che sono in pericolo.
  • Quando tutto sarà finito, tornerò in Africa. Resto il medico dei dannati della Terra. Prestato alla Protezione civile. Destra o sinistra, non importa.
  • Da ragazzo sognavo di fare il medico dei negletti, degli ultimi. Il mio mito era Albert Schweitzer, il Nobel che aprì il suo ospedale in Gabon.
  • Nel mestiere che faccio ci sono due rischi: da un lato commettere errori e incappare in qualche illecito. Dall’altro acquistare visibilità, popolarità e invidie.
  • Pensare che si possa imbonire o addirittura comprare con 10.000 euro uno come me, che ha gestito lavori per centinaia di milioni, è umiliante.
  • Quando mi hanno chiesto che cosa provassi sapendo che nella classifica della popolarità venivo subito dopo il presidente Napolitano e prima del Papa, risposi che in quella situazione la mia preoccupazione era che qualcuno mi facesse trovare con una bustina di cocaina in tasca.
  • Se la direttrice di una circoscrizione di Roma dice che bisogna chiamare me per fare un asilo, io non mi tiro indietro. Non sono io che sgomito per fare le cose, mi chiamano. E dovrei restare fermo a guardare l’impotenza del mio Paese? No, se ho gli strumenti per dare una mano lo faccio volentieri.
  • Le intercettazioni dovrebbero essere segrete, io non ho avuto accesso a questo genere di documentazione, poi leggo sul giornale di tutto di più, intercettazioni che mi vorrebbero coinvolto in festini, in orge, in tutta una serie di comportamenti che dovrebbero favorire alcune imprese rispetto ad altre. Dopo anni di duro lavoro per cercare di dare l'esempio e mantenere un comportamento rigoroso da servitore dello Stato, francamente mi sembra umiliante.
  • [Alle donne e agli uomini della Protezione civile] Faccio mia la sofferenza di tutti coloro che si sentono colpiti ingiustamente per questo attacco forsennato e squallido che mi riguarda e, da questo patibolo che non ho scelto né meritato, vi saluto con tutto il mio affetto e la mia fedeltà al patto di rispetto e di onore che ci ha permesso di realizzare qualcosa di buono, molto buono, troppo buono per non suscitare tempeste di fango.
  • Nulla da eccepire a che la magistratura indaghi su tutti e chiunque, me compreso, ma c'è una seconda iniziativa giudiziaria di cui sono oggetto che è solo fango, una tempesta provocata ad arte. Da giorni i giornali titolano non sospetti su di me, ma certezze; pubblicano intercettazioni usandole non come elementi indiziari ma come prove di colpe commesse, di fatto dando una immagine complessiva della rete dei corrotti e corruttori, di cui sarei parte, magari non proprio protagonista, ma sicuramente parte. Questo secondo procedimento giudiziario si chiama giustizia sommaria, si chiama fango gettato nelle pale del ventilatore, si chiama diffondere illazioni, interpretazioni, accuse, pseudocertezze, precondanne e stigmate di malavitoso addosso a chi non ha altro strumento per difendersi che la propria storia, la propria pretesa innocenza, l'inservibile appello alla verità.
    • La verità è l'ultima cosa che interessa, si cercano emozioni, pruderie, notizie sfiziose sui difetti, le debolezze, le leggerezze, ma soprattutto si cerca e si riesce, gettando fango, di sfigurare il profilo di ogni persona investita da questa tempesta.

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